Il tempo è un elemento sfuggente che ci catapulta in una dimensione effimera in cui cerchiamo di districarci.
Pensiamo al passato, ragioniamo sul futuro e fatichiamo a lasciare che scorra senza averne il controllo.
Progettiamo, rischiamo, investiamo in termini di tempo ed emozioni e a volte la vita ci sorride permettendoci di realizzare grandi cose.
Un grande progetto realizzato per me è l’associazione Tecum che oggi festeggia il suo primo decennio.
Con te, con me, con chiunque voglia appoggio, supporto, compagnia, informazioni perché il viaggio all’interno della dimensione oncologica richiede coraggio, prevede cadute e ginocchia sanguinanti. A volte sorrisi e cuori che esplodono di gioia, talvolta lacrime e spaventi.
Ma farlo insieme, condividere e condividersi pone tutto in un’altra prospettiva.
Tecum nasce perché io per prima ho sperimentato sulla mia pelle l’esperienza del cancro. Ho dovuto far ricorso ad ogni singolo grammo di energia presente all’interno del mio corpo e scoprire ogni risorsa a mia disposizione.
Però Tecum vive grazie a tutti coloro che hanno creduto e partecipato attivamente a questo progetto.
Tecum compie dieci anni di presenza sul territorio, di attività innovative, di collaborazioni con professionisti di ogni campo e disciplina.
A me, a voi, ad ogni persona che ha contribuito va il mio più grande grazie ed il mio augurio che si possa percorrere insieme ancora un grande tratto di strada.
Siamo gocce in questo grande mare, ma ognuno di noi ha un valore inestimabile.
Grazie per essere qui oggi, grazie per il vostro affetto e per la vostra forza.
Grazie per credere in me ed in Tecum.
Cristina
19 febbraio 2023
Abbiate sempre il coraggio di scegliere. Scegliere cosa fare, dove andare, di quali persone circondarvi. Eliminate chi influisce su di voi in maniera negativa, senza arricchirvi, chi vi porta via del tempo senza dedicarvi il proprio.
Fate solo ciò che sentite di fare.
Fidatevi del vostro istinto. Sempre.
Godetevi tutto quello che vi capita perché è l'unico modo per non avere rimpianti.
Sfruttate ogni occasione e non abbiate paura di non essere all'altezza o di non potercela fare.
Uscite dagli schemi che vi stanno stretti.
Liberatevi dalle convinzioni sbagliate.
Fate meno progetti possibili, tanto si sa che le cose migliori accadono all'improvviso, ma soprattutto non perdete troppo tempo a pensare, che pensare a lungo non porta necessariamente alla scelta giusta, anzi.
A volte bastano pochi secondi.
Agite. Rischiate.
E se c'è da dire un vaffanculo, dite anche quello.
Non affannatevi ad incastrare per forza tutto, ciò che è perfetto non ha bisogno di forzature.
Non elemosinate sentimenti da chi non ne ha, almeno non per voi.
Siate un po’ egoisti, che non fa mai male. Seguite la vostra strada, non quella che vi dicono di seguire.
Arriverà il giorno, anzi ne arriveranno tanti. Le cose accadono continuamente, non fatevi togliere la fiducia da nessuno.
Ci sono donne che si sentono profondamente diverse.
Diverse perché i loro desideri non sono quelli di tutte le altre.
Diverse perché non si esprimono come tutte le altre.
Diverse perché vorrebbero andare in posti diversi da tutte le altre.
Diverse perché non pensano e non sentono come tutte le altre.
Queste donne si sentono così diverse da pensare di essere sbagliate. "Cos'ho che non va ?" si chiedono qualche volta con le lacrime agli occhi.
"Perché sento queste cose?" si domandano sbigottite. Vorrebbero trasformarsi in quello che non sono. Ma non succede.
Perché c'è una voce dentro di loro che parla e dice " Vai da un'altra parte", "Segui un'altra strada".
E' la voce delle ali di farfalla. Sono ali che spesso le donne non sanno di avere. Perché non le vedono. Sono dietro di loro.
Sono proprio quelle ali a renderle diverse: speciali. Sono quelle ali che le spingono a volare dove nessuno vola.
A cercare dove nessuno cerca. A sperare dove nessuno spera. A cantare dove nessuno canta. Ad amare dove nessuno ama.
Sono ali grandi e maestose, dei colori della notte e del giorno. Sono cariche di promesse quelle ali.
Basta muoversi verso la direzione in cui ti spingono, per iniziare a volare verso spazi misteriosi, ricchi di promesse tutte da scoprire.
Simona Oberhammer - La Via Femminile
Quando ho capito che il mio dolore veniva dal voler essere apprezzata ho cominciato ad amare me stessa.
Quando ho capito che il mio dolore veniva dal voler essere riconosciuta ho cominciato a vedere chi ero veramente.
Quando ho capito che il mio dolore veniva dal desiderare di essere speciale mi sono permessa di esplorare l’infinitezza della mia normalità.
Quando ho capito che il mio dolore veniva dal voler essere abbracciata ho cominciato a sentire le sensazioni del mio corpo.
Quando ho capito che il mio dolore veniva dalla fame di appartenenza ho cominciato a nutrire il mio autentico sé.
Quando ho capito che il mio dolore veniva dalle azioni degli altri ho cominciato a prendermi la responsabilità della mia storia.
Quando ho capito che il mio dolore veniva dal rincorrere quelli che non mi volevano mi sono resa libera.
Tanya Markul
Ci sono persone che hanno un compagno, ma che si sentono talmente sole e vuote che è come se non lo avessero. Altre, invece, pur di non aspettare, decidono di camminare accanto alla persona sbagliata e, nel loro egoismo, non permettono a quella persona di allontanarsi, anche se sanno che non la rendono felice.
Ci sono persone che portano avanti matrimoni o fidanzamenti ormai distrutti, perché credono che stare da soli sia difficile ed inaccettabile. Ci sono persone che decidono di occupare il secondo posto cercando di arrivare al primo, ma quel viaggio è difficile, scomodo e ci riempie di dolore e di abbandono.
Eppure, ci sono altre persone che sono da sole e vivono e brillano e si lasciano travolgere dalla vita nel migliore dei modi. Persone che non si spengono, anzi, al contrario, che ogni giorno si accendono di più. Persone che imparano a godersi la solitudine perché le aiuta ad avvicinarsi a se stesse, a crescere e a diventare più forti dentro.
Queste persone sono quelle che un giorno, senza sapere esattamente quando né perché, troveranno al loro fianco una persona che le ama con amore vero e, allora, si innamoreranno nel modo più bello.»
Madre Teresa di Calcutta
E ti capiterà di pensare come sarebbe stata la tua vita se, davanti ad uno dei tanti bivi, avessi scelto una strada diversa...
Se, invece di prendere la decisione che ti ha condotto per mano fino a quel punto, ne avessi afferrata un’altra.
Se, non avessi dato retta alla parte razionale di te, a quella stupida, ma saggia vocina che sussurra sempre cosa è meglio fare per te.
O se invece, al contrario, non avessi seguito l’istinto, quanto c’è di più animale, passionale ed irragionevole nell’uomo, ciò che ti indica, senza un motivo apparente, una determinata direzione.
E ti chiederai se avrai fatto bene... se davvero hai preso la decisione giusta.. Nella tua mente si affolleranno ricordi, istantanee di scelte prese, attimi di una vita fatta di decisioni forzate, non desiderate, di tempo passato a tentare di scappare da qualcosa di inevitabile, da una scelta obbligata.
La direzione della vita non dipende da quelle che noi comunemente chiamiamo “scelte importanti” perché non esistano scelte più importanti di altre. Ogni piccola, minima, decisione è un passo incerto verso il nostro futuro, un tuffo nell’ignoto.
Esistono forse scelte che racchiudono un numero di conseguenze, domande e bivi maggiore di altre, ma non per questo più importanti. Anche un minuto di ritardo ad un appuntamento, una strada sbagliata nel tornare a casa o una uscita imprevista può cambiare il corso di una vita.
E ti accorgerai che, ci vuole un grande, enorme, immenso coraggio in un qualsiasi tipo di decisione che una qualsiasi persona, con un minimo di coscienza e razionalità, prende.
Questo è il gioco della vita e se vorrai rimanere in gara dovrai rassegnarti a rispettarne le sue regole. Dovrai continuare a prendere decisioni sperando che siano le migliori, sperando che la strada intrapresa, non ti porti soltanto verso un burrone pieno di rimpianti.
Hai preso la decisione giusta? Ne sei sicura? Sei pronta ad affrontarne tutte le eventuali conseguenze? Forse no, ma del resto non ha importanza. Puoi continuare a chiederti se hai fatto bene, ma di certo non devi lasciarti torturare dall’illusione che la scelta scartata sarebbe stata la migliore, perché questo non potrai mai saperlo...
La parola coraggio deriva dal provenzale 'corage', che a sua volta deriva dal latino 'cor', cuore.
Sicché avere coraggio significa avere cuore.
Possedere la forza d’animo per affrontare la sofferenza, le incertezze, le intimidazioni delle vita.
La persona coraggiosa non teme di mostrarsi agli altri, di mettere a nudo il proprio cuore, il simbolo dell’interiorità, dell’essenza ricca e intima di una persona, di esporre in pubblico la propria sensibilità senza veli o ipocrisie.
Il coraggio è anche la capacità di gestire la paura.
Non si tratta di essere temerari o spericolati, ma di imparare a gestire le proprie emozioni, accettandole per ciò che sono senza per questo esserne dominati.
È proprio questa l’essenza del coraggio: fare delle scelte senza cedere alla paura, accettare con dignità il prezzo che paghiamo per le nostre decisioni, accettare anche che ci sono moltissime cose che sfuggono al nostro controllo, e nonostante questo, continuare lo stesso ad agire, a sperare, ad amare.
Il coraggio non è l'assenza di paura, ma la consapevolezza che c'é qualcosa di più forte della paura.
Eppure dovremmo ricordarglielo
più spesso
alle persone speciali
quanto sono importanti
per noi.
Quei doni di luce
che la vita ha deciso
di metterci vicino.
Quelle persone
che la vita te la cambiano.
Dovremmo dirglielo più spesso
che è anche grazie a loro
se qua ogni giorno noi
non si smette di lottare.
Se quando non riusciamo
ad addormentarci
e gli occhi tremano
perché la paura ce li morde
pensiamo ai loro abbracci
alle loro mani
alla loro voce.
Dovremmo dirglielo più spesso
che quando non ci sono
la solitudine fa più male
e la felicità fa un rumore diverso.
Dovremmo dirglielo più spesso
che una parte di noi
è con loro
e li accompagna sempre.
Per questo quando si allontanano
ci sentiamo così “diversi”
così distanti da tutto e da tutti.
Ma soprattutto, lontani da noi stessi.
Dovremmo ricordarglielo più spesso
alle persone speciali
quanto sono importanti per noi.
Che anche se a volte sembriamo distratti
sappiamo bene che sono lì.
Che anche se abbiamo imparato
come si fa a farcela da soli
non impareremo mai
a starcene da soli
senza di loro.
Andrew Faber